Monster Palace Clementoni Interactive Fra i primi giochi d’avventura realizzati in italiano, Monster Palace, sviluppato dallo Studio Pleiadi per Clementoni, ha il look sinistro di una cattedrale gotica (ricorda a tratti le scenografie del disneyano Gobbo di Nôtre Dame ) e il ritmo incalzante, determinato soprattutto dalla colonna sonora, di un film di fantascienza. Dall’interno dell’edificio, inquieto come una creatura vivente, ci lancia richieste d’aiuto un gruppetto di ragazzi rimasto prigioniero dei labirintici corridoi pieni d’insidie e trabocchetti. Per liberarli, il giocatore deve riuscire ad attivare una serie di meccanismi che stanno tra la robotica e il divertimento ridicolo, facendo leva soprattutto sull’interfaccia da computer che incornicia lo schermo. Graziose icone assistono la navigazione: piedini per camminare nella direzione indicata dal mouse, manina per raccogliere un oggetto e metterlo nell’inventario, teschietto semovente per interrogare un qualsiasi personaggio della storia. Le prove da superare sono enigmi e rompicapo da risolvere con pazienza e un pizzico di improvvisazione: qualche nozione disseminata qua e là di fisica, astronomia, botanica, genetica e gastronomia concorrerà allo scopo. Che è quello di trarre d’impaccio i nostri amici, non senza aver dato prima un’occhiata a tutti gli ambienti interattivi del palazzo, che si sviluppa su più piani, raggiungibili a piedi o in ascensore. E se il gioco si fa duro, è sempre possibile salvare la partita o ricominciare da capo il giorno dopo. Da non perdere gli umoristici credits.